Visita Carovigno

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Tante ragioni per scegliere di visitare Carovigno

Un centro storico di archi in pietra e case dai colori candidi, difeso da una possente cinta muraria, dotata di antiche torri, chiese e castelli. In Puglia, nel Salento settentrionale, c’è il magnifico borgo di Carovigno, paese di 17 mila abitanti in provincia di Brindisi, celebre anche per la produzione di olio di oliva e le feste religiose che vi si celebrano. 
Iniziate la visita di questa cittadina di Puglia dal bellissimo centro storico di Carovigno con le sue quattro orgogliose torri, tre delle quali – la torre civile, Giranda e “delli Brandi” – sono ancora in piedi, e le due antiche porte, la Porta Brindisi e la Porta Ostuni, che insieme ai due accessi secondari, l’arco “del Prete” e la “Purticedda” rappresentavano i varchi di accesso alla città. 

Da visitare anche la chiesa madre dedicata all’Assunta, le cui origini risalgono al XIV secolo, che fu rimaneggiata nel XVI (resta una rosa sulla parete) e ricostruita nel XIX secolo. Ammirate la chiesa di Sant’Angelo (del Quattrocento) e la chiesa del Carmine, con affreschi del Settecento. Proseguite la visita nella parte alta del paese dove c’è il castello Dentice di Frasso, maniero la cui prima edificazione risale al 1163. 

Nei secoli i diversi signori della città misero mano alla struttura del castello di Carovigno e l’aspetto attuale è quello ricostruito dopo le modifiche del Trecento e del Quattrocento. Le mura sono dotate di una fitta merlatura e oggi l’edificio si presenta difeso da tre torri: una con 4 lati uguali, una tonda e una a forma di mandorla (allo scopo di limitare i danni in caso di attacchi con armi da fuoco), quest’ultima realizzata nel XV secolo ad opera dei principi Loffreda; il progetto è dell’architetto senese Francesco di Giorgio Martini. 

Nei sotterranei del castello di Carovigno ci sono le “segrete” utilizzate come celle e cantine, mentre a partire dal XVII secolo l’edificio si trasforma da forte militare a difesa della cittadina di Puglia a dimora nobiliare. Nell’edificio, oggi di proprietà dell’amministrazione, è ospitato il museo delle tradizioni popolari: bellissime le sue stanze come le sale da pranzo, la biblioteca, l’ampio salone e il caminetto. 

Dal castello è possibile ammirare una vista mozzafiato su Carovigno che abbraccia gli altri borghi del circondario. Accanto al maniero si trova la chiesa di Sant’Anna, fatta costruire dalla famiglia Imperiali, con una funzione di cappella per i feudatari del castello.
Tra i monumenti più interessanti nei dintorni, c’è il santuario di Maria Santissima di Belvedere, a 4 chilometri da Carovigno. Posizionato in un sito mozzafiato a 100 metri di altezza, offre la vista su una distesa di olivi secolari che arriva fino al mare di Puglia. Dentro il sito religioso ci sono due differenti cavità (cripta superiore e cripta inferiore), messe in relazione tra loro e con la navata del tempio dalla “scala santa” composta da 47 gradini.

I fedeli che si recano in pellegrinaggio al santuario da tutta la Puglia e oltre devono fare una preghiera per ogni scalino in modo datale da arrivare all’immagine della Madonna dopo la purificazione dello spirito. Bellissimi gli affreschi dove viene ritratta principalmente la Madonna del Belvedere, in onore della quale il lunedì e il martedì dopo Pasqua si svolge l’antico rito della ‘Nzegna, anche se tutto l’anno il santuario è meta di pellegrinaggi.

Altro castello presente nei dintorni di Carovigno è quello di Serranova, costruito nel 1629. Lungo la costa, andate a vedere la Torre Santa Sabina, nella frazione omonima, una località balneare a 7 chilometri da Carovigno. La costruzione ha la sforma di una stella con quattro spigoli orientati verso i punti cardinali; nacque come torre di avvistamento per il porticciolo ed entrò nel sistema difensivo a protezione della costa della Puglia dalle invasioni dei saraceni.
Altro luogo magico imperdibile nella zona di Carovigno, sul lungomare di Puglia, è la riserva naturale statale Torre Guaceto con la bellissima anche l’area marina protetta. Qui si abbracciano ulivi secolari, macchia mediterranea, dune e spiagge. 
Tanti gli animali del sito: ci sono tassi, donnole o faine, ma difficilmente riuscirete a vederli durante il giorno. Oppure serpenti innocui come il cervone o colubro leopardino o la testuggine d’acqua. Tra i rapaci domina il falco. Inoltre si trovano istrice, gatto selvatico, daini e cinghiali.

CASTELLO DENTICE DI FRASSO

Non si conoscono notizie certe sulle sue origini, ma secondo Vincenzo Andriani, il primo nucleo dell'attuale castello, nacque all'interno della cinta muraria durante il periodo Normanno.
Su una pergamena antica del 1163, conservata nell'archivio capitolare di Ostuni, si ritrova la denominazione di “Castellum Carvinei”, che consisteva in una sola torre della forma quadrata, posta sul lato di porta Ostuni. Tale torre fu costruita su una galleria sotterranea, adibita prima a prigione e poi a deposito olio. Successivamente con i lavori di restauro, venne affogata per motivi di stabilità e per maggiore precauzione, venne costruita una veranda arcata per puntellare la torre che minacciava di crollare da una parte, dall'altra parte fu addossata una torretta di minori dimensioni. Dalla veranda si poteva accedere alla Chiesa di Sant'Anna, percorrendo un camminamento ricavato sulla porta Ostuni, oggi ostruito. Sulle arcate della veranda, furono scolpite gli stemmi dei feudatari di Carovigno.

OASI DI TORRE GUACETO

Zona di particolare interesse dal punto di vista naturalistico è la Riserva di Torre Guaceto, istituita a partire dal 1970 per iniziativa della marchesa Luisa Romanazzi Carducci a tutela del patrimonio della zona.
Il WWF in collaborazione con il Ministero della Marina Mercantile finalmente nel 1987 riuscì a rendere area marina protetta una vasta zona situata tra il comune di Carovigno e quello di Brindisi, preservando la vita e lo sviluppo di specie animali mammifere come tassi e donnole, e marine come la biscia dal collare e la testuggine d’acqua.
A livello di vegetazione invece sono tutelate steppe salate mediterranee e dune costiere. La Riserva Naturale di Torre Guaceto si espande sopra un area di circa 1200 metri di superficie, coprendo in totale all’incirca 8000 metri di fondale marino, ed è riconoscibile anche per la torre omonima che domina dal promontorio sovrastante.
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